Assilt, Usb: storia di una "spartizione" annunciata

Palermo -

Poteva, finalmente, essere la volta buona e, invece, l’ennesima riunione del CDA Assilt del 6 luglio, convocata dopo una lunga serie di rinvii dovuti al mancato raggiungimento di un “accordo politico” sulla nomina dei Delegati, ha pienamente confermato come, messi da parte gli interessi dei soci, a prevalere siano le solite logiche “spartitocratiche” dei sindacati confederali.


Facendo un passo indietro, già il 19 giugno, in occasione dell’assemblea dei Rappresentanti tenutasi a Roma per l’approvazione del Bilancio e per la ratifica di sanzioni a carico di alcuni soci, era sembrato chiaro come a tenere banco fossero gli “inciuci” politici e non il bene dell’Associazione.


Infatti, si palesava l’eventualità di una “non approvazione” dell’ultimo bilancio, per dovere di cronaca chiuso con un avanzo di cassa di oltre 2 milioni e mezzo di euro, solo per una semplice “opposizione politica”…diciamo una ripicca di una frangia confederale per il mancato accoglimento delle richieste/pretese avanzate circa la nomina proprio dei delegati.


Alla fine, e per il bene dell’Associazione, il bilancio è stato approvato soprattutto grazie al paventato voto favorevole dei rappresentanti delle sigle autonome, attenti esclusivamente agli interessi dei soci, che avrebbe comunque reso inutile la manovra di opposizione.


In questa occasione, sono stati ancora una volta portati all’attenzione del CDA i problemi riguardanti le difficoltà di accesso al numero verde, il dilatarsi dei tempi di rimborso delle pratiche (che comunque restano, è giusto dirlo, all’interno dei tempi previsti dal contratto di servizio) e il mancato pagamento da diversi mesi dei compensi agli Assistenti Sanitari che erogano un servizio fondamentale per i soci tutti.


Tornando adesso al CDA del 6 luglio ed alla nomina dei Delegati, continuiamo ad assistere a situazioni paradossali dove, più che la difesa degli interessi dei Soci, si cerca solo di favorire Tizio o Caio in una mera logica di spartizione di cariche e poltrone con decisioni piovute, come sempre, dall’alto delle Segreterie Nazionali confederali.


Prova ulteriore è il fatto che il quadro dei delegati non è ancora completo dal momento che ancora alcuni Collegi restano scoperti con le ovvie conseguenze negative nella gestione delle problematiche locali.

Ancora una volta, come USB non possiamo che denunciare questi comportamenti che nulla hanno a che fare con il corretto funzionamento dell’associazione per il bene dei Soci ma che servono solo ai “soliti noti” ad occupare poltrone che portano in eredità la gestione di migliaia di ore di permesso retribuito.


USB Lavoro Privato – Settore Telecomunicazioni – Regione Sicilia