Assemblea di Val Cannuta 182 del 9 marzo 2016

RINNOVO CCNL TELECOMUNICAZIONI

 

I LAVORATORI APPROVANO LA IPOTESI DI PIATTAFORMA USB

 

Roma -

Mercoledì 9 marzo a Val Cannuta 182 i lavoratori, a larga maggioranza con un solo voto contrario, hanno approvato in assemblea l’ ipotesi di piattaforma di USB.

 

L’assemblea, da noi convocata, aveva lo scopo di esplicitare e proporre al meglio le ragioni della nostra proposta di rinnovo contrattuale, ma anche far comprendere con chiarezza il merito del nostro dissenso nei confronti della piattaforma di CGIL, CISL e UIL.

 

Inoltre, poiché nella precedente assemblea della stessa sede la presidenza dei sindacati confederali aveva preferito non far votare piuttosto che rischiare un voto “incerto” dei presenti, è stata nostra /intenzione restituire ai lavoratori il diritto al confronto e poi soprattutto al voto.

 

Nell’assemblea sono stati sottolineati i seguenti punti fondamentali della nostra ipotesi di piattaforma:

l’importanza della contrattazione nazionale: il contratto nazionale garantisce norme e tutele a tutti i lavoratori del settore TLC, sia che appartengano ad un’azienda grande sia ad una piccola. La richiesta confederale di depotenziare il primo livello, a loro dire per “semplificarlo”, in favore del secondo, indebolisce decisamente i lavoratori e li espone di più alla forza padronale;

la necessità di recuperare salario, dopo anni di contratti al ribasso, tre cicli di solidarietà e un anno e mezzo di vacanza contrattuale, il salario non è affatto “marginale” come invece recitano testualmente i delegati CGIL CISL UIL ad ogni inizio delle loro assemblee.

l’esigenza di avere garanzie per i nuovi assunti, esposti al massacro del Jobs Act, che noi di USB chiediamo non venga inserito nel CCNL, per superare la differenziazione con i vecchi assunti garantiti da norme e tutele.

l’importanza di dire no a quelle aziende che, per rimanere o entrare nel contratto TLC, pretenderebbero ci sia un rinnovo contrattuale senza alcun aumento salariale, ma anche dire no a quei sindacati che vorrebbero l'inclusione di queste aziende nel perimetro TLC solo per avere più “lavoratori/clienti” da gestire con gli enti bilaterali (e i finanziamenti di cui beneficiano) a partire da incrementi economici verso Telemaco e non in busta paga.

 

L’assemblea e la Presidenza hanno accolto il suggerimento di una lavoratrice che auspica che i sindacati “conflittuali” arrivino a una piattaforma unitaria da presentare in alternativa a quella confederale.

Inoltre un’altra lavoratrice ci ha chiesto di sottoporre tutte le ipotesi di piattaforma a referendum certificato così come già riportato nella nostra proposta, in quanto l’approvazione tramite assemblee, attraverso il regolamento imposto da CGIL CISL UIL, somiglia sempre più a una farsa che a uno strumento di reale democrazia.

 

L’assemblea si è chiusa con l’invito a non accettare passivamente quanto viene proposto, ma a diventare parte attiva nel costruire l’alternativa.

Perché l’alternativa c’è sempre: va solo organizzata a portata avanti con tenacia.

 

USB TELECOMUNICAZIONI C'E'! CON I LAVORATORI, TRA I LAVORATORI

 

RSU di TIM Roma e SPARKLE

USB Lavoro Privato – Settore Telecomunicazioni