WindTre salta la cessione della rete

Il 13 febbraio 2024 l’azienda ha comunicato, tramite l’e-mail inviata ai dipendenti, che l'operazione di cessione di rete non è andata a buon fine, non trovando la quadra sulla gestione dei precedenti accordi siglati per la condivisione del 5G con Fastweb e Iliad.

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Allo stesso tempo, nella stessa e-mail i CEO ribadiscono che non verrà effettuata alcuna transazione individuale per la rinuncia a impugnare questa cessione.

Come più volte denunciato, nelle precedenti cessioni da noi di USB, anche in questa operazione di finanza creativa, evidenziamo come queste manovre sono atte a liberarsi dei dipendenti, visti solo come un costo da monetizzare quando necessario e non come risorse che nel corso degli anni hanno contribuito al successo dell'azienda.

Per quanto riguarda il futuro industriale di WindTre, alla luce delle dichiarazioni di Hutchison, in merito a esplorazioni di “possibili transazioni infrastrutturali alternative”, ci vedono fortemente preoccupati su quanto sta accadendo nel settore delle TLC.

Visto che i principali Gestori telefonici italiani e non solo, sono alle prese con un'aggressiva concorrenza sui prezzi che ha eroso i guadagni, per cercare di conquistarsi margini maggiori di mercato e poter quindi aumentare i loro profitti, si muovono tra acquisizioni e fusioni, con il conseguimento di economie di scala, riduzione della concorrenza, ampliamento della gamma dei prodotti e riduzione dei costi amministrativi.

Inoltre, se prendiamo atto che stiamo attraversando un periodo di forti trasformazioni tecnologiche, con l’accelerazione di un processo di automazione grazie all’Intelligenza Artificiale (AI) che richiede meno personale, gli impatti occupazionali si ripercuoteranno pesantemente su tutti coloro che operano nella filiera degli appalti e forniture dell’impiantistica dell’infrastruttura digitale.

Non si può restare a guardare. E noi di USB non resteremo a guardare.

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