Gruppo TIM, USB: il Piano Moving un fallimento annunciato, adeguare subito le sedi

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E’ ormai conclamato come il Piano Moving per l’area metropolitana di Roma sia stato un disastro sia sotto l’aspetto della progettazione dei nuovi spazi che della pianificazione e gestione dei trasferimenti.


Dopo l’assemblea ad Estensi oggi si sono riuniti i lavoratori di Sparkle  che sono stati trasferiti per primi negli Open Space ad Acilia.


L’assemblea molto vivace ha ripercorso gli eventi, anche gravi, che avevamo previsto e denunciato già durante il sopralluogo, derivanti da una progettazione e realizzazione dei nuovi spazi improntata al massimo risparmio. A valle delle numerose segnalazioni alle quali l’azienda ha risposto con parziali interventi correttivi, nei giorni scorsi gli uffici sono stati oggetto di una ispezione della ASL a seguito di un esposto da parte degli RLS/USB.
L’assemblea di Acilia si è conclusa con la presentazione e la votazione all’unanimità di una mozione (in allegato) che riassume i suddetti disagi e rafforza la richiesta all’azienda di adottare gli opportuni adeguamenti.


Le criticità sono ormai sotto gli occhi di tutti, sicuramente i lavoratori coinvolti sono ben consapevoli dei disagi oggettivi a cui sono e/o saranno costretti.


Oltre ai punti evidenziati nella mozione assembleare di Acilia , più in generale, evidenziamo nuovamente le seguenti criticità per tutte le sedi di Roma:


  pendolarismo casa-lavoro verso le nuove sedi di destinazione. Emerge la totale assenza di un’analisi approfondita del problema, che non tiene conto delle distanze e dei tempi di spostamento dalla propria abitazione, oltre che della presenza o meno di strutture ospedaliere, d'istituti scolastici pubblici, di servizi di trasporti pubblici urbani e extraurbani, nonché della presenza di idonea mensa di servizio.


   situazione in cui versano le cosiddette “nuove” sedi di lavoro, dalle centrali agli uffici. Si  registra ovunque un sovraffollamento degli Open Space, che sono mal progettati per il tipo di lavoro e con dubbie condizioni microclimatiche, nonché si caratterizzano per la carenza dei servizi di navetta, parcheggi e mensa/bar.


Certamente non condividiamo la definizione di sede “Disagiata” imposta dall’azienda, in quanto oggi tutte le sedi interessate dal Piano Moving sono da considerarsi DISAGIATE per collocazione, per salubrità e sicurezza degli ambienti e per servizi connessi.


I lavoratori chiedono soltanto di tornare a lavorare
in ambienti dignitosi e non accettano nessun compromesso
 a ribasso sui temi della sicurezza e della salute!


USB si sta impegnando contro questo progetto di moving per far rispettare la sicurezza e le condizioni di lavoro umane in tutte le sedi del gruppo TIM. Si invitano i lavoratori a contattarci e a sostenerci.

USB Lavoro Privato - Settore Telecomunicazioni


Teresa Adamo, Maria Franca Bernardi, Marco Bruti, Francesco Perelli (TI Sparkle)
Eleonora D’Antoni, Riccardo Lorenzi (TIM)
Flavio Minelli (Flash Fiber)