TIM Liberi di non firmare

Per ridare dignità e salario adeguato ai lavoratori, non basta una “firma” ma una credibile DEMOCRAZIA SINDACALE.

Nazionale -

Di fronte alla vergognosa figura del mancato raggiungimento dell’obbiettivo per il pagamento del PdR, abbiamo registrato i toni e i contenuti (si fa per dire) della rancorosa risposta delle Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL nei confronti dei Sindacati di Base e Autonomi. Ci pare evidente la sofferenza di chi non riesce ad esprimere una autonoma linea politica sindacale ma è costretto a cercare di volta in volta una giustificazione alle “loro” firme di sottoscrizione di accordi sempre a perdere per i lavoratori.

Siamo in piena campagna elettorale per il rinnovo delle RSU e non avendo argomenti si da sfogo alla frustrazione.

A fronte delle solite dichiarazioni di biasimo da parte di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL nei nostri confronti, diciamo soltanto che per quel che riguarda USB, un non accordo è sempre meglio di un accordo a perdere.

Come del resto affermato nel loro stesso comunicato, non è il “firmare” o “non firmare” un accordo per essere gli unici interlocutori dell’azienda nelle trattative. CGIL-CISL e UIL sanno bene che il problema vero è la legge sulla Rappresentanza Sindacale e gli accordi sottoscritti con Confindustria come il “patto per l'Italia” e il “patto per la fabbrica”, con i quali proprio CGIL CISL UIL UGL hanno pattuito con i padroni il loro monopolio di intermediari tra azienda e lavoratori, limitando e zittendo ogni voce di dissenso delle organizzazioni conflittuali e di classe come la nostra.

È bene inoltre ricordare come negli ultimi venti anni, certi “sindacati confederali” hanno svolto il ruolo di silenziatori del conflitto, finendo per fare da cinghia di trasmissione degli imprenditori e ottenendo l’effetto opposto a quanto dovrebbe fare un sindacato dei lavoratori accrescendo disoccupazione e lavoro precario e portando ai salari tra i più bassi in Europa

Questo modello di relazioni industriali ormai pietrificato ha portato all’escrescenza di una struttura burocratica e sclerotica di “sindacati confederali” che hanno il solo scopo di gestire il potere nella previdenza integrativa, nella sanità integrativa e negli enti Bilaterali, che tolgono soldi al contratto e finanziano burocrati sindacali e aziende.

Ai paladini della democrazia, rispondiamo che il ruolo del Sindacato è quello di difendere i lavoratori non i profitti del padrone, come abbiamo sempre coerentemente dimostrato scendendo in piazza contro il Jobs Act, la riforma Fornero e tutte le volte che venivano attaccati i diritti e la dignità del lavoro.

USB Lavoro Privato – Settore Telecomunicazioni è dalla parte di chi lavora e non si toglie il cappello davanti a chi chiede solo aumento di produttività e riduzione di diritti e di salario.

Per ridare dignità e salario adeguato ai lavoratori, non basta una “firma” ma una credibile DEMOCRAZIA SINDACALE, con una legge sulla rappresentanza sindacale che rispetti la Costituzione, e UNA VERA LOTTA, che dia ai lavoratori obbiettivi chiari e raggiungibili per cui lottare.