Dopo la bocciatura dell'accordo truffa, Telecom Italia procede verso la societarizzazione del Caring NO ai ricatti, SI ai diritti!

Roma -

I lavoratori hanno respinto una ipotesi di accordo che Azienda e triplice avevano già firmato calandosi le braghe. Quella firma oggi rende forte Telecom Italia, che torna a minacciare i lavoratori di andare avanti con la societarizzazione con tutto quello che ne consegue in termini di perdita di diritti e di salario, mentre i confederali balbettano e farfugliano frasi sconnesse, nell'evidente difficoltà di grave crisi di consensi.

Entrambi non si aspettavano la vittoria di tanti NO. Per questo noi diciamo ai lavoratori di non cedere alle minacce e di non dare più alcuna delega a chi, come CGIL Cisl e Uil, li aveva già venduti, già sull’accordo del 27 marzo 2013 doveva essere indetto il referendum! Non sfugge a nessuno che quella firma obbliga i confederali a garantire comunque la realizzazione dell’accordo e questo spiega, nonostante alcuni mal di pancia, la sottoscrizione dei tre segretari nazionali e alcune loro dichiarazioni a caldo volutamente catastrofiste all’indomani del referendum.

 

Ma l’unità dei lavoratori e la condivisione di una lotta giusta possono capovolgere un destino già disegnato.

 

Al di là delle apparenze, infatti, Telecom Italia è seriamente preoccupata delle potenzialità dei tanti che hanno alzato la testa in una lotta importante che crea un precedente, quindi ha bisogno di diffondere paura e negare partecipazione e democrazia:

 

• per terrorizzare i/le dipendenti del Caring e fare ingoiare nuovamente ciò che ormai è morto e sepolto: demansionamento, controllo a distanza e turno jolly

• per imporre l'ennesimo “meno peggio”, “mantenere” il posto di lavoro e reggere la concorrenza del perenne abbassamento del costo del lavoro, scivolato ormai fino alla sopravvivenza, dei lavoratori di altri Call Center come Almaviva, Infocontact o la miriade di appalti e subappalti in cuffia.

 

USB non smetterà di sostenere questa vertenza e, con il rinnovato senso di responsabilità che appartiene ad un grande Sindacato come il nostro, sosteniamo l'importanza e l'esigenza di lottare uniti con tutti coloro che, come noi, si sono impegnati per respingere al mittente condizioni di lavoro e di vita non più accettabili al Caring.

 

Siamo convinti che l’ultima parola spetti proprio ai lavoratori del Caring, che dovranno essere chiamati e ascoltati in nuove assemblee di mandato, augurandoci che il nostro richiamo all’unità, delegati compresi, venga raccolto e non cada nel vuoto come sempre.

 

• Basta con il livellamento sempre al ribasso e le minacce di societarizzazione

• Basta con i tempi di lavoro che decorrono dalla timbratura in postazione e non al tornello

• Basta cedere diritti e salario, se passa al Caring poi passa a tutto il Gruppo Telecom Italia, come sempre, per cui nessuno si senta escluso, questa lotta è di tutti e tutte!

 

 

L'avevamo già detto e vogliamo ribadirlo: Non è che l'inizio!

 

 

USB Unione Sindacale di Base – Nazionale Lavoro Privato e Telecomunicazioni