11 ottobre Sciopero Generale
CONTRO IL GOVERNO DRAGHI, NEMICO DEL POPOLO, AMICO DI BANCHIERI E INDUSTRIALI
I media compiacenti raccontano la storia di un governo finalmente autorevole e rispettato in Europa mentre la realtà che tutti i giorni vivono lavoratori, pensionati e disoccupati è ben altra. Una realtà fatta di licenziamenti, in grandi e piccole aziende, di delocalizzazioni dove il costo del lavoro è ancora più basso, di rincari dei generi di prima necessità (carburanti, luce, acqua e gas) e di repressioni delle legittime proteste di cui si parla poco e male.
L’esecutivo sta inoltre per varare una serie di riforme (dalle pensioni al fisco, alle politiche attive alla P.A., ecc.) che si configurano come una vera e propria riorganizzazione sociale che coglie al balzo la crisi pandemica per sferrare un colpo decisivo ai diritti dei lavoratori e della parte più debole della cittadinanza. Tanto la gestione del PNRR a sostegno della ristrutturazione del sistema produttivo quanto l’insieme delle riforme sono parte di un piano che colpisce direttamente gli interessi della classe lavoratrice e dei ceti popolari.
L’idea di “tutela” dei lavoratori, di sviluppo industriale e dell’intero Paese che il Governo ha in mente è ben rappresentata dalla vicenda Alitalia, chiusa su pressione dell’UE per dare vita ad ITA, azienda detenuta al 100% dallo Stato, nella quale si tenta un esperimento sociale pericolosissimo per tutti i lavoratori: la creazione di una società ex novo che possa disapplicare i contratti nazionali, per azzerare tutele e diritti dei lavoratori, riducendo il costo del lavoro fino al 40%, disapplicare gli articoli del codice civile sulle cessioni di ramo d’azienda per cannibalizzare a piacimento rami aziendali pregiati di Alitalia. In tal modo la nuova azienda, denominata ITA, non assumerebbe tutti i lavoratori precedentemente impiegati in quei rami d’azienda ma selezionerebbe solo quelli disposti a rinunciare a gran parte dello stipendio, all’anzianità maturata, alle tutele di legge (permessi mamma/papà, 104, ecc.).
Solo le proteste partecipate messe in campo dai lavoratori stanno intralciando il piano di Altavilla neo Presidente di ITA nominato da Draghi. Un piano che si pone l’obiettivo di creare un pericoloso precedente per le prossime ristrutturazioni aziendali.
I lavoratori di TIM e di tutto il settore telecomunicazioni conoscono bene i processi di privatizzazione e ristrutturazione, la nostra solidarietà ai lavoratori ALITALIA in lotta nasce da questo comune sentire, siamo lavoratori legati alle infrastrutture fondamentali del paese per le quali rivendichiamo una vera nazionalizzazione a tutela dell’occupazione e degli interessi generali.
Lo Stato-Imprenditore a guida Draghi è invece l'opposto di uno Stato che, attraverso la nazionalizzazione, dovrebbe avere il compito di salvaguardare in primis il lavoro.
USB Telecomunicazioni invita tutti i lavoratori del gruppo TIM a guardare oltre le veline diffuse dai media e accompagnate da un silenzio complice da parte della classe politica.
Lo sciopero dell’11 ottobre è una prima risposta a questo governo che si prepara a impoverire il paese e a vendere i migliori asset agli speculatori. È stato indetto da un ampio cartello di sigle del sindacalismo di classe e sarà sostenuto da un ventaglio di organizzazioni e movimenti ambientalisti e sociali. È importante che tutti i lavoratori vivano questo appuntamento facendo il massimo sforzo per coinvolgere altri lavoratori e lavoratrici e favorendo la più ampia mobilitazione sociale.
INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI A PARTECIPARE ALLO SCIOPERO!