1° Maggio GIORNATA DI LOTTA, NON DI FESTA

La decisione di convocare un Consiglio dei ministri nella data del Primo Maggio per annunciare la cancellazione del Reddito di Cittadinanza, più libertà alle imprese nell’utilizzo dei contratti a termine e un nuovo taglio al cuneo fiscale costituisce una vera e propria provocazione verso tutto il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici.

Nazionale -

 

Dal DEF sono in arrivo oltre 3 miliardi per il taglio al “cuneo fiscale”, come se fosse la panacea di ogni male. Uno strumento che dovrebbe, secondo il Governo Meloni, far fronte a quell’emergenza salariale che attribuisce all’Italia un record negativo e socialmente drammatico: essere l’unico paese in Europa dove i salari negli ultimi anni sono scesi del 3 %.

Con i 3 miliardi annunciati il Governo pensa di “contribuire alla moderazione della crescita salariale”, per evitare “una pericolosa spirale salari-prezzi”. Tutto questo in realtà è semplicemente la classica presa in giro, dove con una mano ti mettono esigui spicci in busta paga a fine mese, mentre con l’altra riducono le tasse alle imprese che da decenni beneficiano sempre di più di consistenti sgravi e deduzioni fiscali a loro carico.

Di sicuro l’elemosina prevista non sarà sufficiente a far fronte ai rapidissimi rincari delle bollette e dei beni di prima necessità che ormai impattano per circa il 25 % sulle buste paga dei lavoratori.

Inoltre, a seguito della mancata entrata fiscale vi sarà un’ulteriore riduzione dei finanziamenti pubblici a quegli istituti di welfare sociali che intervengono in caso di difficoltà, per finanziare la scuola, la sanità, le pensioni e altri istituti che servono a supportare i lavoratori in caso di malattia o di crisi aziendale.

Nonostante ciò, CGILCISLUIL annunciano le consuete manifestazioni nazionali di facciata, senza mobilitazioni adeguate, avendo dimenticato cosa sia la conflittualità, nonostante la grande lezione che il popolo francese sta dando al resto del mondo, dimostrando come i diritti non cadono dal cielo ma si conquistano e si difendono.

Al contrario, USB il 1° maggio, nella giornata più simbolica per i lavoratori, sarà in piazza con coloro che hanno deciso di non arrendersi per rimettere al centro il diritto e la dignità del lavoro, per

  • 300 EURO NETTI IN BUSTA PAGA E RIPRISTINO DELLA SCALA MOBILE
  • SALARIO MINIMO ORARIO A 10 EURO L'ORA
  • RIDURRE L'ORARIO DI LAVORO A PARITA' DI SALARIO
  • CAMBIARE IL MODELLO DI RAPPRESENTANZA PER RAFFORZARE LA CONTRATTAZIONE
  • PROGRESSIVITA’ DEL SISTEMA FISCALE
  • PRELIEVO SULLE RENDITE FINANZIARIE E SULLE GRANDI RICCHEZZE
  • DETASSARE LE PENSIONI, PORTARE LE MINIME A 1000 EURO
  • COLLEGARE LE PENSIONI AGLI ANNI DI LAVORO E NON AI CONTRIBUTI

Dopo trent'anni di attacco al salario è ora di riprenderci quello che ci hanno tolto

Manifestazione unitaria a Roma

Largo di Torre Argentina ore 10:00

(con buona pace di chi se la canta e se la suona a Piazza S.Giovanni)