Almaviva: un accordo che tradisce il coraggio e la lotta dei lavoratori.
L’accordo raggiunto tra Governo, Almaviva , Fistel CISL, Slc CGIL e Uilcom UIL, getta alle ortiche la generosa lotta contro i licenziamenti .Un mese fa i lavoratori e le lavoratrici di Almaviva, con un sonoro 90%, avevano bocciato, un accordo capestro simile a quello raggiunto lo scorso 31 maggio.Sulla loro strada i lavoratori, hanno trovato il governo Renzi che fa della distruzione diritti dei lavoratori il suo programma politico , un padrone spregiudicato come Almaviva e il sindacalismo complice.Tutti determinati a contrastare il rischio che la portata nazionale della trattativa Almaviva, con i lavoratori decisi a difendere l’occupazione senza cedere ai ricatti su salario, orari e diritti, si tramutasse in un segnale di lotta per gli iper-sfruttati lavoratori dei Call Center.
CdS e CIGS per gestire la ristrutturazioni e imporre flessibilità
Almaviva grazie all’intesa utilizzerà per sei mesi i fondi della Cassa di Solidarietà (CdS) con la possibilità di utilizzare per i successivi 12 mesi la Cassa Integrazione in deroga. Non solo, l’azienda ha ottenuto la discrezionalità su ferie, Rol, ed ex festività, e sempre in virtù dell’accordo potrà aumentare a suo piacimento la flessibilità dei dipendenti, pianificando le turnazioni su base quindicinale e revocare la CdS con sole 24 ore di preavviso.
L’attacco all’occupazione è solo rimandato solo di alcuni mesi
L’accordo prevede la Cassa di Solidarietà solo per i siti di Napoli, Roma e Palermo, al contrario i lavoratori chiedevano una rotazione che ripartisse il lavoro in maniera solidale su tutti gli stabilimenti italiani, evitando così di identificare siti e lavoratori in esubero. Tecnologicamente la ripartizione del lavoro tra i diversi siti è possibile, ma l’azienda l’ha rifiutato proprio perché intende mantenere “scarichi” gli stabilimenti di Roma, Napoli e Palermo e lasciarsi aperta la possibilità a nuove procedure di licenziamento, da avviare con la CIGS.
Aumenta il dispotismo aziendale contro i lavoratori
Il servilismo CGIL CISL UIL e UGL è andato oltre la firma dell’intesa, infatti, i sindacati complici hanno accettato una clausola grazie alla quale Almaviva potrà adottare nuove e peggiori forme di controllo sulle prestazioni individuali, contrabbandando lo sfruttamento dei lavoratori come requisito di qualità del lavoro prestato.
Il Sindacato che serve
Abbiamo bisogno di invertire un processo che vede peggiorare drammaticamente la condizione dei lavoratori dei Call Center, con salari al di sotto della soglia di povertà, con turni massacranti e con la costante minaccia di licenziamento.
Il presupposto è abbandonare definitivamente le organizzazioni sindacali che vanno a braccetto con governo e Confindustria e si rendono complici di questo sfruttamento.
Per dare dignità e forza agli interessi dei lavoratori iscriviti e organizzati con l’USB
Unione Sindacale di Base Lavoro Privato Nazionale
settore TLC-Call Center
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