Gruppo TIM e Coronavirus GARANTIRE SALUTE E SALARIO
Come si prevedeva, purtroppo, la mancata applicazione delle misure di prevenzione suggerite dai maggiori virologi fin da gennaio, ha portato alla diffusione del Coronavirus con un numero elevato di contagi anche nel nostro Paese.
Come si prevedeva, purtroppo, la mancata applicazione delle misure di prevenzione suggerite dai maggiori virologi fin da gennaio, ha portato alla diffusione del Coronavirus con un numero elevato di contagi anche nel nostro Paese.
Da fine gennaio, ancor prima che scoppiasse il virus in Italia, le nostre RSU e RLS USB di Sparkle, dove i contatti con aziende e lavoratori esteri erano più frequenti e quindi più a rischio, avevano sensibilizzato con messaggi e incontri specifici l’azienda e il management su questo tema, chiedendo:
- Piani immediati per tutto il personale, in Italia e all’estero, e Procedure di escalation da applicare in caso di innalzamento allarme anche sul territorio nazionale e nelle varie regioni dove sono le sedi delle società del Gruppo, in coerenza con le ordinanze ministeriali
- Ri-Valutazione dei rischi e adeguamento delle misure cautelative (DPI, policy restrizioni viaggi, etc)
- Azioni da avviare per il mantenimento delle garanzie sanitarie, contrattuali ed economiche per i lavoratori coinvolti a vario titolo nell’emergenza Covid-19 nelle diverse aree del Paese con particolare riguardo per coloro che sono maggiormente vulnerabili per patologie pregresse/ immunodepressi
In Italia numerose aziende hanno in questo mese assunto responsabilmente iniziative volte a ridurre i contatti, senza interrompere le attività lavorative, e per questo abbiamo a gran voce richiesto alla azienda, che per sua natura è operatore abilitante il digitale, una presa di posizione netta a tutela della salute dei lavoratori, peraltro oggi costretti ad operare negli Open Space, ovvero:
- consentire a tutto il personale del gruppo TIM la modalità di lavoro agile da casa fino a data concordata con l’Unità di Crisi, estendendola anche a coloro che non hanno aderito al lavoro agile (ciò è legittimato dal recente Decreto del Governo) e senza intaccare il monte ore annuo previsto dagli accordi.
- sospendere le missioni all’estero e nelle aree a rischio
- predisporre per tutti i lavoratori esposti a contatti con estranei, dispositivi di protezione adeguati.
- evitare tassativamente il movimento di personale dalle zone a più forte rischio
- limitare allo stretto necessario nelle sedi del Gruppo TIM le presenze di fornitori e consulenti esterni
La Policy di Gruppo emessa ieri sera a valle del nuovo decreto va finalmente in questa direzione!
Tuttavia, come USB sottolineiamo la necessità di ulteriori azioni come:
- misure concrete per ridurre il sovraffollamento dei lavoratori negli Open-Space
- maggiore attenzione alla pulizia di tutti i locali aziendali, in particolare per quelli adibiti a Open Space, e prevedere la sanificazione mediante una pulizia straordinaria dei servizi igienici e delle mense e bar; dotare gli uffici dei dispenser per la sanificazione personale mani
- evitare ricadute retributive per tutti i lavoratori addetti ai servizi (pulizie, mense, bar, manutenzione impianti, traslochi, ecc.) e di tutte le ditte della catena degli appalti
PER USB LA SALUTE VIENE PRIMA DEL PROFITTO !!