I LAVORATORI DELLA SEDE DI COLOMBO BOCCIANO LA PIATTAFORMA CGIL CISL UIL PER IL RINNOVO CCNL DELLE TELECOMUNICAZIONI E APPROVANO LA PIATTAFORMA ALTERNATIVA DI USB
I lavoratori e le lavoratrici della sede di Colombo del Gruppo TIM hanno ritenuto
inaccettabile la piattaforma del CCNL delle TLC presentata il 1 marzo in assemblea da
CGIL CISL UIL perché rivelatasi cassa di risonanza per i desiderata aziendali, inadeguata a
rappresentare le reali esigenze dei dipendenti, oltre che blindata dai confederali che
hanno tentato fino alla fine di impedire la votazione della nostra piattaforma alternativa,
risultata poi approvata dalla maggioranza dei presenti.
Non è difendibile in nessun modo l'uso che fanno i sindacati confederali nella loro ipotesi
di piattaforma delle TLC che viene utilizzata non per rappresentare gli interessi dei
lavoratori, che vengono relegati al ruolo di fastidiosa comparsa da spremere, ma per
rafforzare la loro autoreferenzialità. Non è accettabile il regolamento delle votazioni di
cui CGIL CISL UIL sono gli ideatori e gli approvatori nello stesso tempo, e che
sostanzialmente blinda l’ipotesi di contratto negando la sovranità dei lavoratori, che in
questo caso siamo riusciti nuovamente e giustamente ad imporre.
L’USB non si riconosce nel modello di sindacato padronale e di “servizio” perché
intende rafforzare, e non depotenziare, la contrattazione nazionale per non scardinare la
capacità contrattuale dei lavoratori, consentendo a quella di secondo livello di apportare
miglioramenti specifici nella singola azienda.
Riconfermiamo che l’unico e reale patrimonio aziendale è rappresentato dalla centralità
dei lavoratori, che invece hanno pagato pesantemente le scelte fallimentari dei
management aziendali, anche su mandato politico. Tali scelte, dalla privatizzazione ad
oggi, hanno distrutto la più grande azienda di Telecomunicazioni Italiana con prestigio
internazionale.
Invitiamo pertanto i colleghi e le colleghe a rifiutare la proposta di rinnovo CCNL di CGIL CISL UIL e a sostenere la nostra proposta alternativa.
Bisogna restituire ai lavoratori il diritto di decidere in prima persona, oggi abbiamo
dimostrato che è possibile farlo!