Installazioni Telefoniche, USB al MISE: stop deregulation e liberalizzazioni
Si è tenuto ieri 19 marzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro richiesto dall’OS sulla grave situazione che stanno vivendo i lavoratori delle installazioni telefoniche e più in generale del settore TLC, dove le grandi compagnie stanno portando avanti ristrutturazioni e politiche che attaccano direttamente i diritti basilari dei lavoratori.
L’incontro accompagnato dallo sciopero dei lavoratori è stato presieduto dal segretariato generale del MISE, presenti anche il presidente di ASSISTAL Angelo Carlini e la presidente di ASSTEL Laura Di Raimondo.
La delegazione dell’USB ha sottolineato come la situazione attuale sia il prodotto della deregulation e delle liberalizzazioni facilitate e sostenute da un sistema di legislativo che consente alle grandi società e alle aziende appaltatrici di imporre un sistema di sfruttamento e di vero e proprio ricatto verso i lavoratori.
Con i tagli del 10 % e oltre, richiesti e imposti da TIM sugli appalti a venire e addirittura su quelli in essere, con il blocco dei pagamenti dei lavori, l’azienda guidata da Amos Genish sta deliberatamente mettendo in sofferenza le aziende appaltatrici e minacciando l’occupazione. Come per le gare al massimo ribasso, anche in questo caso per TIM l’obiettivo è un ulteriore riduzione dei costi degli appalti, infischiandosene dei salari, dei ritmi di lavoro impossibili e della sicurezza dei lavoratori.
TIM è un esempio di una politica diffusa tra tutte le compagnie del settore TLC, il dato preoccupante è che la concorrenza tra le aziende tende ad accentuarsi, come attesta la competizione sulla banda larga e la gestione della rete tra TIM e Open Fiber.
Oggi più che mai siamo determinati a contrastare tutte le forme di precarietà e sfruttamento, tra queste il sistema degli appalti al massimo ribasso. Occorre continuare la mobilitazione e la lotta per introdurre forme di controllo a tutela dei lavoratori, del loro salario, dei loro diritti e della loro sicurezza nei luoghi di lavoro. Istituzioni, authority e aziende sono responsabili di una situazione non più sostenibile. Su queste basi come USB abbiamo confermato la nostra intenzione di proseguire il confronto presso il MISE.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato Nazionale