Obbligo di fruizione ferie FATE PACE COL CERVELLO
Come da prassi ormai consolidata, purtroppo, sempre di più assistiamo all’adozione di comportamenti al limite dell’intimidazione che tendono a imporre regole sempre più rigide, come per esempio l’imposizione del piano ferie 2018, con relativa fruizione forzata delle giornate in specifiche fasce temporali, soprattutto dove domina una interpretazione “fondamentalista” delle regole, da parte di solerti responsabili.
Il tono aggressivo e di minaccia, spesso condito con ironia fuori luogo, è la costante che accompagna le mail che i vari responsabili stanno inviando ai collaboratori per indurli a prendere 5 giorni di ferie entro giugno.
Mentre si chiede ai dipendenti di essere flessibili con obiettivi sempre più ambiziosi, dall’altra si obbligano gli stessi a uno sconclusionato rigore normativo, figlio di un regolamento aziendale imposto, sulla fruizione di ferie e permessi con la ovvia conseguenza di una forte insofferenza e di estremo disagio tra i lavoratori.
Rammentando all’azienda che sta commettendo un illecito, in virtù di chiare disposizioni del Contratto Nazionale delle Telecomunicazioni, vogliamo sottolineare la schizofrenia di questa iniziativa.
Come ad esempio per il meccanismo dei bonus:
“Le citate giornate aggiuntive di permesso retribuito dovranno essere fruite a giornata intera nel primo semestre dell’anno successivo a quello di attribuzione, a pena di decadenza e senza alcuna forma di monetizzazione o indennizzo”.
Ora invece si dice che : “per agevolare il raggiungimento dei suddetti target, il periodo valido per la fruizione dei bonus (senza che questi decadano) si intende eccezionalmente prorogato, in virtù della condizione di miglior favore per il lavoratore, a tutto il mese di dicembre p.v.”
Quindi l’azienda ritiene derogabile quello che prima era inderogabile e quello che poteva decadere ora non decade più. Tipico comportamento di chi non sa proprio più che pesci prendere: siamo all’improvvisazione, all’alchimia contabile, all’estro finanziario.
La domanda sorge spontanea : non è che questo estro serve più a staccare bonus legati ai buoni risultati della semestrale che non alla semestrale in sé ? Viste le rapine del passato, viene naturale chiederselo.
Insomma, con la chiusura collettiva ci obbligano a prendere ferie nel periodo estivo più caro, il che comporta per molti non partire affatto per le ferie.
Ora, per rimediare a ennesimi errori manageriali, si tenta di decurtare anche le ferie che avevamo a disposizione per coprire le nostre esigenze personali.
Noi lavoratori rimaniamo invece con i piedi per terra e con quei pochi diritti che ci restano : il contratto nazionale è ancora là e, prima che lo smontino ulteriormente, facciamolo valere.
Non cedete alle minacce e rispedite al mittente questa richiesta indecente.
USB - Lavoro Privato è disponibile a parlare di piani industriali non di trucchi contabili che arricchiscono pochi a danno di molti.