RINNOVO CCNL TELECOMUNICAZIONI Diritti, tutele, normative e salario
SCIOPERO GENERALE 13 DICEMBRE
MANIFESTAZIONI NAZIONALI
ROMA PIAZZALE TIBURTINO ore 09:30 MILANO PORTA VENEZIA ore 10:00
Il contratto collettivo di lavoro è una cosa seria perché rappresenta uno degli strumenti fondamentali per il miglioramento delle condizioni salariali e normative dei lavoratori. A prescindere dalla esposizione della trattativa in corso, gli avanzamenti in corso non assolvono nessuno dei suoi compiti imprescindibili, in quanto attacca salario, diritti e dignità.
RICHIESTA DEGLI AUMENTI SALARIALI: QUANDO OMETTERE EQUIVALE A MENTIRE
Questi non sono aumenti: La proposta di rivendicazione economica di 260 euro lordi, per il livello medio (5 full time), equivale ad una ulteriore perdita di salario, considerato che tale cifra non tiene conto dell'inflazione certificata dall’ISTAT ad oltre il 16%, facendo così diminuire ulteriormente il del potere d’acquisto in un momento in cui solo far quadrare i conti a fine mese è un atto di straordinario eroismo contabile.
PIU’ PRODUTTIVITA’ IN CAMBIO DI WELFARE AZIENDALE: COME STRUMENTO UTILE PER DRENARE SOLDI A DISCAPITO DELLA PREVIDENZA, SANITA’ E SCUOLA PUBBLICA
Sostanzialmente a vantaggio del profitto, si prosegue sulla strada di legare il salario alla produttività e alla competenza, con restrizioni normative sui diritti, la dignità personale e professionale dei lavoratori, con l’incentivazione della previdenza complementare/sanità privata (Welfare Aziendale).
IL DIRITTO ALLA MALATTIA COSTA.
La Malattia ci costa cara, negli ultimi tempi si fa una certa confusione sul concetto di diritto, visto che da parte di Asstel si propone la graduale riduzione salariale per le giornate di assenza per malattia, fino all’azzeramento del riconoscimento economico per i primi 3 giorni. Come se ammalarsi fosse una colpa.
CRM/BPO e filiera delle installazioni
Contro appalti e subappalti al massimo ribasso, particolarmente pesanti nei Call Center e nelle aziende della filiera delle installazioni, causa del dumping salariale, deve essere espressamente vietato ed escluso il ricorso al sub-appalto in tutto il settore. Oltre che prevedere a ogni cambio d’appalto il passaggio automatico del rapporto di lavoro al nuovo datore di lavoro con conservazione di tutti i trattamenti economici e normativi.
LA LEGGE DI BILANCIO: SOLO BUGIE
A fronte dei proclami del tipo "pensiamo alle famiglie", ripetuti a mitraglia tutti i giorni dai vari ministri, viceministri e sottosegretari, nonché immancabilmente megafonati da tutti i media "amici", si nasconde la verità di come l’operazione di riduzione del taglio del “Cuneo Fiscale” e l'elemosina del “Bonus Natale”, sia solo una bugia: due spiccioli, neanche aggiuntivi, che resteranno nelle tasche dei lavoratori ma saranno pagati attraverso la riduzione di servizi pubblici essenziali come Sanità, Previdenza e Scuola.
I LAVORATORI PAGANO PER POCHI
Mentre ai lavoratori si chiedono sacrifici, nella legge di bilancio non si trova traccia dello sbandierato contributo dei grandi OTT (Over The Top – Google, Facebook, ecc.), i quali utilizzano le reti senza contribuire in alcun modo agli investimenti infrastrutturali, ma piuttosto li si agevola con una tassa (web tax) del 3% calcolata sul fatturato senza limiti e non sui ricavi.
Chi ci guadagnerà alla fine?
No, perdita di salario. Hanno deciso di mettere tutte le risorse per l’industria bellica e la difesa mentre il paese subisce una pesante deindustrializzazione e la povertà si allarga.
Contratti sempre più poveri e precari.
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