Sistemi Informativi, riprendiamoci le funzioni pubbliche a garanzia dei cittadini
Nazionalizzare significa proprio questo, riportare nell'ambito del settore pubblico funzioni essenziali che sono garanzia per la vita dei cittadini.
Per anni ci hanno riempito la testa con lo slogan “privato è più efficiente”. Una campagna finalizzata alla dismissione di asset fondamentali per il Paese come le telecomunicazioni, i trasporti, la sanità, l'istruzione, la previdenza, dalla quale è conseguita in maniera quasi fisiologica la campagna di criminalizzazione contro i cosiddetti fannulloni del pubblico impiego funzionale all'attacco alle condizioni materiali e ai diritti dei lavoratori pubblici.
Oggi emerge drammaticamente una realtà diversa da come ce l'avevano dipinta. Non solo la privatizzazione dei servizi non è garanzia di efficienza, ma, al contrario, diventa nei casi più eclatanti un fattore di rischio. Il crollo del Ponte Morandi ne è una drammatica evidenza. D'altronde non potrebbe essere altrimenti: se la priorità è il profitto tutto il resto viene dopo, anche la salute e la sicurezza dei cittadini. Il profitto passa per meno diritti e meno salario ai lavoratori, per tagli alle spese sui materiali e sulle manutenzioni. In buona sostanza i costi devono essere di molto inferiori ai ricavi, altrimenti il privato non ha interesse. È chiaro che un principio, già contestabile di per sé, applicato ad ambiti fondamentali per la vita dei cittadini fa venire i brividi.
Oggi la priorità deve essere una rapida inversione di tendenza che porti lo Stato a riappropriarsi delle funzioni che sono fondamentali nella vita dei cittadini e, conseguentemente, rilanci il settore pubblico che di queste funzioni deve esserne protagonista. Una modifica sostanziale del modello sociale voluto dall’Europa che, è bene non dimenticarlo, ha individuato nelle privatizzazioni un obbiettivo fondamentale per tutti i governi dell’Unione, come certificato dalla famigerata lettera di Draghi e Trichet del 2011.
Nazionalizzazione, reinternalizzazione dei servizi e valorizzazione dei lavoratori pubblici, questo dovrebbe essere il programma di un Governo che vuole davvero il cambiamento, questa la piattaforma di USB Pubblico Impiego sulla quale chiameremo i lavoratori pubblici a scendere in piazza il 20 ottobre a Roma.
TUTTI IN PIAZZA A TESTA ALTA, RIVENDICANDO QUELLA DIGNITÀ CHE DA ANNI VIENE CALPESTATA E CHE OGGI, PIÙ DI IERI,CONTINUIAMO A METTERE AL SERVIZIO DEL PAESE E DEI CITTADINI!
LA RSU USB DELLA SISTEMI INFORMATIVI
DÀ APPUNTAMENTO ALLE COLLEGHE E AI COLLEGHI
SABATO 20 ALLE ORE 14:00
IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA DIETRO LO STRISCIONE DELLA RSU