TIM Relazioni industriali

La democrazia e il dissenso nei luoghi di lavoro

Nazionale -

 

Ci sembra, ma forse abbiamo sempre sbagliato a crederlo, che il colloquio tra azienda e sindacato dovrebbe funzionare in questo modo: le relazioni industriali, come dice il nome stesso, dovrebbero essere il canale attraverso il quale i sindacati, tutti i sindacati, si confrontano con l’azienda sui problemi che riguardano la vita lavorativa e che forniscono direttamente ai sindacati, tutti i sindacati, le risposte ai quesiti posti.

Negli ultimi tempi invece assistiamo ad un’apparente curiosa distorsione: le relazioni con noi le tiene il sindacato confederale che, attraverso propri comunicati unitari, o risponde, indirettamente, alle nostre domande o riporta al tavolo le perplessità o le criticità o le domande da noi espresse nelle e-mail che inviamo all’azienda.

Nell’ultimo comunicato per esempio ci sono tutte le domande e le richieste fatte da noi, e più volte sollecitate, sui lavori previsti nelle sedi, sugli impatti che avranno sulla vita dei lavoratori e sulle criticità dei rientri in sede per i lavoratori.

Perché l’azienda non ha mai risposto direttamente a noi?

Un aspetto ormai chiaro  è che il ruolo della RSU viene depotenziato dalle forme di “partecipazione” relative all’organizzazione del lavoro e alla salute e sicurezza dei lavoratori per darne l’esclusiva alle organizzazioni sindacali stipulanti.

Per noi è più che evidente che chi “disturba il manovratore” sia malvisto dall’azienda, ma che venga supportato anche da chi dovrebbe schierarsi con noi è del tutto assurdo e ingiustificato se non visto come necessità di sopravvivenza delle caste sindacali firmatarie che cancella la democrazia e il dissenso nei luoghi di lavoro, oltre che anteporre le Strutture Sindacali alle Rappresentanze Sindacali Unitarie delegittimandole.

Ovviamente, un tale sistema di relazioni industriali permette sicuramente alle parti in gioco di sentirsi sicure dal punto di vista del mutuo riconoscimento e dunque di impiegare le proprie energie per la ricerca di soluzioni per la ricomposizione del conflitto.

Tutte quelle norme di garanzia che hanno dato diritti e dignità ai lavoratori, sono qualificate come inaccettabili privilegi e si mettono sistematicamente in discussione, anteponendo le strutture sindacali alle Rappresentanze Sindacali Unitarie

Esprimiamo una forte disapprovazione sull’impianto delle relazioni sindacali in essere, probabilmente con l’intenzione di escludere qualcuno, ma che, accettando l’interpretazione e l’impostazione aziendale, certifica, la complicità nel voler escludere USB e chiunque altro possa disturbare efficacemente l’armoniosa attività aziendale di compressione di diritti, frustrazione, vessazione, discriminazione ed umiliazione dei lavoratori.

Per come intendiamo noi l’attività di rappresentanza sindacale all’interno di USB, vivendo ogni giorno da lavoratori la pesantezza di metterci la faccia, chiediamo di riportare all’interno della trattativa sindacale, a tutti i livelli (nazionale e locale) i processi di trasformazione, l’organizzazione del lavoro, disarticolando l’informazione preventiva o successiva alla concertazione e consentendo quindi una trattativa vincolante e vera.