11 ottobre Sciopero generale
Di fronte a questo scenario vi è la necessità e l'urgenza di una risposta decisa, compatta e coordinata, la risposta dei lavoratori non può farsi attendere:
• Contro lo sblocco dei licenziamenti e per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
• Aumenti salariali forti; salario medio garantito per i disoccupati e sistema unico di ammortizzatori sociali per garantire la continuità del reddito. Rivalutazione delle pensioni.
• Contro i ricatti e le sospensioni del reddito.
• Abrogazione del Jobs Act e dei contratti precari.
• Rilancio degli investimenti pubblici in sanità, trasporti, scuola, casa. Contro lo sblocco degli sfratti, per un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica.
• Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS.
• Lotta contro i grandi evasori.
• Contro ogni discriminazione di genere e di razza.
• Tutela dell’ambiente, blocco delle grandi opere speculative.
• Contro la repressione degli scioperi e delle lotte sociali.
• Per una vera democrazia nelle aziende: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli.
USB l'11 ottobre ha proclamato insieme a tutte le altre realtà sindacali conflittuali e di base, lo sciopero generale contro le politiche inique di questo Governo.
Con questa iniziativa si vuole rilanciare la necessità di unificazione di tutte le vertenze in atto che non possono essere affrontate singolarmente, ma devono essere messe in rapporto ad una strategia di contrapposizione generale alle politiche attuate del Governo Draghi e della UE.
Lo scenario politico ed economico nel quale si colloca lo sciopero generale, lo qualifica come un passaggio necessario per la ricomposizione di un fronte di lotta indispensabile per reggere l’impatto dei provvedimenti imposti dall’Unione Europea, tramite il cosiddetto “Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza”, dove praticamente tra le righe si ripropone con ancora più determinazione e forza, l’attacco alle condizioni di vita, salute e lavoro della maggioranza del popolo italiano.
Per i lavoratori le uniche risorse messe a disposizione sono quelle degli ammortizzatori sociali e nel frattempo a questo si aggiunge l’odioso e pesante aumento delle bollette della luce e del gas, che sta falcidiando i salari e le pensioni.
L’aumento delle bollette e della prevista rivisitazione degli “estimi catastali” produrrà un aggravio non recuperabile e che inciderà fortemente sulla qualità della vita delle famiglie.
Tali aumenti non verranno recepiti nei prossimi rinnovi contrattuali, a causa della sottoscrizione da parte di Cgil Cisl Uil dei precedenti accordi e rinnovi contrattuali nei quali gli aumenti salariali sono stati legati all’indice IPCA, “Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato”, che monitora l’andamento dei prezzi depurati dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, che quindi non tengono conto degli aumenti che ci sono stati nel periodo trascorso tra un contratto e l’altro.
A tutto questo i lavoratori delle telecomunicazioni devono rispondere con determinazione, per contrastare la precarietà del lavoro, per respingere il subdolo processo di smantellamento dell’infrastruttura della rete delle TLC tramite l’esternalizzazione degli asset e dei servizi, per rivendicare assunzioni stabili, investimenti e risorse, un contratto di lavoro con incrementi economici finalmente adeguati e che abbia come faro la tutela e la dignità delle condizioni di lavoro.
Per questo è importante esserci, ed esserci tutti.
Un’occasione da non perdere.
Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore a aderire allo sciopero proclamato per l’intera giornata dell’11 ottobre 2021.
Appuntamento per la manifestazione di Roma:
LUNEDI’ 11 OTTOBRE alle ore 9.30 sotto il Ministero dello Sviluppo Economico – Via Molise 2