Covid-19 Sparkle cresce e ai dipendenti si chiedono i sacrifici

Il comparto TLC con l’adattabilità a un flusso crescente di domanda, risulta uno dei pochi settori in crescita, il secondo in graduatoria con un +8% sui ricavi nel trimestre.

Su di esso poggia la continuità in primis delle attività sanitarie, poi del business delle aziende private e del pubblico, nonché le attività didattiche e di formazione. Si prevede pertanto che sia tra i pochi settori in grado di consolidare a fine anno una crescita di valore, insieme all’agroalimentare ed al farmaceutico.

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Ci siamo chiesti in questi giorni Chi ci guadagna e chi ci perde ai tempi del COVID 19? Vediamo di fare chiarezza.

Il comparto TLC con l’adattabilità a un flusso crescente di domanda, risulta uno dei pochi settori in crescita, il secondo in graduatoria con un +8% sui ricavi nel trimestre.

Su di esso poggia la continuità in primis delle attività sanitarie, poi del business delle aziende private e del pubblico, nonché le attività didattiche e di formazione. Si prevede pertanto che sia tra i pochi settori in grado di consolidare a fine anno una crescita di valore, insieme all’agroalimentare ed al farmaceutico.

Sparkle nel trimestre segue il trend del mercato e risulta in linea con quanto previsto nel budget nonostante sia stato definito sfidante dalla stessa azienda. Questo ci hanno raccontato nell’ultimo “Engagement meeting” meno di 10gg faoggi però si cambia musica… si sono prospettati altri scenari possibili, per il potenziale impatto futuro di alcune attività previste in calo o sospese (es. roaming, che pesa molto poco sui margini Sparkle, alcuni contratti siglati e sospesi del Mercato Italia ecc..). Fortunatamente sul segmento core di Sparkle i numeri dicono ben altro…. si registra un incremento di banda venduta e margini come mai in precedenza. E i ricavi di questo venduto saranno consuntivati nel prossimo trimestre.

Inoltre, tutte le attività di Sparkle a tutti i livelli NON hanno subito interruzioni, in quanto abbiamo tutti operato in smart working, sia in Italia che all’estero, con incrementi di produttività anche oltre il normale orario, garantendo all’azienda, RISPARMI in termini di costi Buono Pasto, LOGISTICA, Servizi e tutto l’indotto collegato alle sedi chiuse.

Dunque, a fronte di una crescita accertata e di risparmi consolidati, in nome di una vaga prospettiva di “calo di volumi” per il rallentamento delle attività economiche, il management, unitamente ai Sindacati Confederali, pensa bene di portarsi avanti e, “fare cassa”, prendendo dalle tasche dei lavoratori, mediante il sacrificio delle Ferie, scelta questa che ai nostri occhi appare iniqua e ingiustificata.

Nulla da eccepire circa la richiesta di consumare tutte le Ferie degli anni precedenti, ma altro è dire di anticipare obbligatoriamente la fruizione di una consistente parte delle spettanze maturate entro giugno, che a conti presto fatti ammonta a circa 2500 giorni di ferie complessive sulla intera forza lavoro in Italia.

Ciò che va stigmatizzato poi, è il modo con cui si è pervenuti a questo accordo, paventando in alternativa, l’applicazione della Cassa Covid-19 o di altri ammortizzatori sociali, che in nessun decreto del Presidente del Consiglio sarebbero stati applicabili ad un’azienda che non ha interrotto o sospeso le attività, essendo pensati per andare incontro alle aziende piccole, medie e grandi, che in questa emergenza hanno realmente subito un arresto e dovuto ricorrere alla sospensione delle attività; né tantomeno si sarebbe trovata giustificazione normativa per obbligare i lavoratori all’utilizzo delle ferie correnti, in una azienda che sta lavorando a pieno regime in smart working.

Solo con il beneplacito delle Segreterie confederali si è potuto confezionare un pessimo “regalo” ai lavoratori, che in questo caso sono gli unici che ci rimettono in termini di tempo libero, destinato al riposo ed al ristoro dal lavoro, altrimenti programmabile in un momento diverso dalla quarantena.

Chi ci guadagna dalla crisi? e chi paga?

USB non si presta a queste operazioni che riducono

i diritti e i salari dei lavoratori!