LA CRISI ESISTE SOLO PER I POVERACCI!!
Il Top Management di TIM si costruisce bonus da sceicco con i sacrifici imposti ai lavoratori E mò basta!
Roma, 27 maggio 2016
Nell’assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti del 25 Maggio scorso è stata approvata, tra le altre cose, la politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, riferita all’esercizio 2016, e il piano d’incentivazione denominato Special Award. Quest’ultimo è un premio straordinario legato all’eventuale over-performance rispetto agli obiettivi del Piano Industriale 2016/2018, ritenuti dall’Azienda assolutamente prioritari e riferiti a parametri di calcolo squisitamente finanziari. Questa iniziativa, dal nome che evoca premi cinematografici, coinvolge l’Amministratore Delegato e tutto il management che lui stesso individuerà come strategico per raggiungere e superare l’obiettivo del piano. I calcoli e le condizioni sono stati concepiti per rendere quasi sicura l’elargizione del premio, al netto di tasse, sanzioni, ammende, e altri pagamenti non preventivabili e derivanti dalla gestione precedente al 30 marzo 2016 o da mutamenti del capitale sociale che incidano sulla risultanza dei parametri di calcolo dello Special Award. Insomma qualunque cosa accada lo “Special Award” non si tocca.
Addirittura, anche nell’ipotesi di una cessazione anticipata del rapporto di lavoro, l’AD riceverà i premi annuali maturati e lo Special Award. A tutto questo si aggiunge il fatto che nel 2015 sono stati erogati: il bonus di circa 200.000€ riconosciuto al Presidente, 1.000.000€ di bonus e 4.700.000€ circa di cessazione rapporto all’AD uscente e un totale di circa 2.200.000€ come riconoscimento ai dirigenti con responsabilità strategiche.
USB Telecomunicazioni ritiene estremamente vergognoso che i Manager, già tra i più retribuiti, vengano ulteriormente premiati e non paghino mai per essere la vera causa di questa situazione. Si evidenzia infatti come, ancora una volta, le “scelte esclusivamente finanziarie” fin qui fatte, mancanti di qualunque vero obiettivo di rilancio e investimento, incidano ossessivamente in gran parte sulla riduzione del costo del lavoro. Ai lavoratori infatti sono destinati altri anni di contratti di solidarietà e la (molto probabile) mancata erogazione del Premio di Risultato, poiché nel 2015 non si è raggiunto l’obiettivo sull’EBITDA, il cui calo del 20% è da ricercare anche nella voce di bilancio “oneri di natura non ricorrenti” come gli accantonamenti per la solidarietà, i prepensionamenti (ex art. 4) ma anche contenziosi, sanzioni, vertenze ex dipendenti e passività verso altri fornitori.
USB Telecomunicazioni denuncia la gravissima sottrazione di risorse economiche ai lavoratori nel tentativo subdolo dell’azienda di metterci l’uno contro l’altro provando anche ad attribuire ai prepensionamenti (ex art.4 L. Fornero) la responsabilità del mancato PdR per l’accantonamento dedicato.
Ci chiediamo poi se SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, unici rappresentanti sindacali nell’osservatorio bilaterale del Premio di Risultato e quindi unici depositari delle informazioni aziendali sui risultati raggiunti, ci presenteranno passivamente ancora una volta i desiderata aziendali raccontandoci che così va il mondo…o se chiameranno alla mobilitazione e a una nuova e diversa costruzione del PdR.
Il futuro che ci aspetta è rischioso e incerto. La decisione del governo Renzi di posizionarsi a fianco di ENEL, ridimensiona pesantemente le potenzialità di crescita della nostra azienda, e gli ennesimi sacrifici richiesti sono solo un’anticipazione di quello che potrebbe accadere. Mentre, parallelamente, L’Unione Europea costringe popoli interi all’austerità e alla fame sostenendo gli interessi della finanza internazionale e dei grandi gruppi industriali, c’è chi lotta per difendere i propri diritti, il salario, le pensioni, la dignità del lavoro, come sta avvenendo in Francia in questi giorni, nel silenzio colpevole dei media ufficiali. I sindacati francesi non arretrano di un passo e dichiarano di non voler fare la fine degli italiani. Noi siamo al fianco dei lavoratori francesi perché la loro lotta è la nostra lotta. Per questo il 1 giugno manifesteremo sotto l’ambasciata francese a Roma e invitiamo tutti a partecipare, per dire basta a queste trasfusioni dai poveri ai ricchi, in TIM come altrove, in Italia come in Francia e non solo, per difendere i nostri diritti e i nostri interessi.
USB Lavoro Privato - Telecom Italia