Rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro TLC - Sciopero Generale il 28 novembre -
Il settore delle telecomunicazioni in Italia sta attraversando una fase critica a causa della mancanza di una strategia industriale definita. A differenza di altri Paesi che proteggono i propri asset strategici, dal momento della privatizzazione il comparto ha visto susseguirsi diversi Governi che hanno consentito alle multinazionali di operare con ampi margini di autonomia, senza l'introduzione di riforme strutturali, investimenti significativi o una visione industriale consolidata.
Le recenti operazioni, tra cui la separazione della rete Telecom e la cessione di Telecontact, pur in presenza di una significativa partecipazione governativa, costituiscono esempi concreti della frammentazione del settore. Tali dinamiche contribuiscono non solo ad accentuare le disuguaglianze tra i lavoratori, ma anche a indebolire il potere della negoziazione collettiva.
Salario: l’aumento previsto per il periodo 2023-2028, che copre un totale di 6 anni, ammonta a €298,00 per le Aziende in House (distribuito in 4 tranches) e a €288,00 per i CRM-BPO (suddiviso in 5 tranches), senza alcun pagamento di Una Tantum per la vacanza contrattuale. Tale incremento non è sufficiente a coprire l’inflazione e non consente di affrontare efficacemente la crisi del settore dei call center né di arginare la tendenza al ribasso negli appalti. Inoltre, la differenziazione dei trattamenti economici proposta sicuramente non è efficace per contrastare il dumping contrattuale nel comparto delle telecomunicazioni.
Di seguito riportiamo una tabella esemplificativa
| Inflazione cumulata 2022–2024 | |
Indice FOI | Indice IPCA | |
+14,85% | +16,38% | |
Perdita salario sui 298,00 € proposti | –38,46 € | -42,08 € |
Quanto valgono “in soldi reali” | 256–260€ rispetto al 2022 | |
Per recuperare TUTTA l’inflazione? | 342,18 € | 347,82 € |
Aziende in House (5° livello) 298€ | Aumenti in 4 tranche | CRM / BPO (5° livello) 288€ | Aumenti in 5 tranche |
Gennaio 2026 | 100 € | Aprile 2026 | 50 € |
Dicembre 2026 | 50 € | Dicembre 2026 | 35 € |
Luglio 2027 | 50 € | Dicembre 2027 | 50 € |
Dicembre 2028 | 98 € | Luglio 2028 | 50 € |
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| Dicembre 2028 | 103 € |
Considerando l’inflazione media annua prevista fino al 2028 dell’1,8–2%, il valore reale del 98€ sarà: ≈ 92 € reali nel 2028 | |||
Recupero reale | 256–260€ |
| 247–251€ |
USB propone che l’adeguamento salariale sia calcolato solo sul FOI, indice che meglio riflette l’inflazione reale percepita dai lavoratori, aumentata del 17% in tre anni rispetto al 12% dell’IPCA. Si chiede una paga base di almeno 2.000 euro mensili, esclusi compensi accessori, per garantire una vita dignitosa a tutti e da applicare anche su tredicesima e quattordicesima. Tutti gli altri livelli salariali dovranno essere riallineati di conseguenza. USB sostiene che i fondi per i rinnovi contrattuali vanno basati sull’effettiva crescita dei prezzi.
Il salario minimo proposto è di circa 12 euro lordi l’ora, sufficiente a coprire bisogni primari e un minimo risparmio per tutte le famiglie, da applicare subito.
Welfare Aziendale: gli incrementi dei contributi previsti per il fondo pensionistico Telemaco e per il fondo sanitario integrativo ASSILT, gestiti congiuntamente da aziende e dai sindacati CGIL-CISL-UIL, garantiscono soprattutto vantaggi fiscali alle imprese. Le attuali norme permettono alle aziende di ridurre le tasse sui contributi versati a questi fondi grazie a deduzioni ed esenzioni fiscali. È importante sottolineare che tali incentivi causano una diminuzione delle risorse destinate al welfare pubblico, come sanità e istruzione, favorendo così un trasferimento del supporto sociale dal settore pubblico a quello privato.
Fondo Bilaterale di settore: l’incremento della contribuzione aggiuntiva al fondo per le integrazioni delle prestazioni, di cui un terzo a carico del lavoratore, si applica quando si utilizzano ammortizzatori sociali. Evidenzia come il settore si stia progressivamente predisponendo alla possibile e imminente gestione degli esuberi.
Nuovo sistema di classificazione inquadramentale: la data di avvio è stata posticipata al 1° luglio 2026, con una fase iniziale sperimentale. Il superamento degli attuali sette livelli numerici sarà sostituito da un nuovo sistema articolato in quattro Aree Professionali (A, B, C, D), temiamo associate a fasce retributive specifiche.
USB ribadisce l’invito al voto contrario sull’ipotesi di rinnovo.
Votate NO alle assemblee!
28 NOVEMBRE 2025 – SCIOPERO NAZIONALE
Difendiamo insieme lavoro, dignità e futuro!
La Legge di Bilancio privilegia le imprese con agevolazioni fiscali e incentivi, non tutela i lavoratori né combatte le disuguaglianze, riducendo le risorse per il welfare pubblico. Il settore delle telecomunicazioni è sempre più frammentato, i salari non tengono il passo con l’inflazione e i diritti vengono messi in discussione, soprattutto nei call center.
Solo con la partecipazione di tutti possiamo cambiare le cose! Il 28 novembre, fermiamoci per far sentire la nostra voce e rivendicare i nostri diritti.