TI Sparkle: che non si risparmi né si tratti mai sulla nostra salute!
In questi mesi, come vi è noto, USB e i suoi RLS, si sono impegnati in prima linea nel dialogo con l’azienda per la difesa delle condizioni di sicurezza in cui i lavoratori Sparkle si trovano ad operare a seguito del piano Moving e dell’adozione degli Open Space. La sede di Acilia è stata oggetto di molte iniziative, intraprese anche raccogliendo le istanze dei lavoratori, nell’intento di ricercare con l’azienda le migliori soluzioni. Laddove ciò non è stato possibile, si è reso necessario l’intervento della ASL, a seguito del quale si è dato vita a un piano “correttivo” che quest’oggi è stato oggetto di verifica da parte dell’ente stesso.
Durante il sopralluogo della ASL sono state constatate ancora alcune aree di miglioramento che l’azienda sarà chiamata a risolvere, relativamente a:
- Sovraffollamento degli uffici, e mancanza di ambienti di “compensazione” numerose postazioni di lavoro, in particolar modo presso gli open-space a piano terra, pensate per uno risultano occupate da due o anche tre persone, calpestando le minimali norme di rispetto dei lavoratori interni o esteri che siano. A ciò si aggiunge la carenza di ambienti lavorativi di “compensazione”, come sale riunioni (buona parte di queste sono ormai costantemente occupate da personale esterno) o stanze per effettuare le call senza disturbare i colleghi. Grottesco a tal proposito è stato il tentativo aziendale, in occasione dell’ispezione ASL, di celare la situazione dell’affollamento degli Open Space, facendo spostare i consulenti esterni nelle sale riunioni del primo piano.
- Microclima e impianto di condizionamento Si continua a registrare il grave malfunzionamento della ventilazione forzata di alcune griglie di immissione dell’aria. Ciò è ancor più grave nelle condizioni di sovraffollamento di cui sopra.
- Assenza di un codice di buona condotta aziendale da adottare nei nuovi ambienti di lavoro.
Il risultato finale, evidente a tutti, è un ambiente di lavoro estremamente caotico, stressante e ovviamente anche scarsamente produttivo per l’azienda. A tal proposito, proprio in questi giorni, gli RLS USB hanno richiesto che lo stress da lavoro correlato sia oggetto di ri-valutazione nell’ indagine ad hoc prevista nel DVR per il primo trimestre del prossimo anno.
Al termine del sopralluogo della ASL, si è verificato un increscioso incidente, che ha messo in luce gravi carenze in merito alla sicurezza dei lavoratori di cui l’azienda è responsabile. Un principio di incendio ha interessato una zona comune della sede di Acilia, con la propagazione di fumo ed odore acre in tutto il perimetro Sparkle, costringendo al conseguente esodo dei lavoratori e al divieto da parte della ASL di rientro nei locali. Sarà possibile riutilizzare i locali oggetto dell’esodo, solo previa realizzazione di misure strumentali che garantiscano la salubrità dell’aria e la conseguente autorizzazione da parte della ASL.
In questo frangente gli RLS USB si sono mossi da subito verso l’azienda per verificare la tenuta delle norme antincendio sottolineando per l’ennesima volta la urgenza di:
- permettere l’apertura delle finestre negli Open Space, per garantire il rapido ricircolo dell’aria in situazioni di emergenza come quella odierna
- rivedere le procedure di Gestione delle Emergenze, che oggi non hanno funzionato come avrebbero dovuto: allarmistica che non è partita all’avvento dell’incendio, sistema centralizzato del Bunker che non ha rilevato l’evento, intralcio di alcune uscite di sicurezza, incertezza nella attuazione del piano di evacuazione del personale
Quanto accaduto oggi deve essere spunto di riflessione e azione aziendale in tema di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. La protesta dei lavoratori se recepita da un sindacato coerente,
come USB, porta sempre ai risultati sperati!