TI Sparkle Covid-19 fase 2
Già nella settimana prima di Pasqua come delegati USB (RSU e RLS) abbiamo formalmente richiesto all’azienda di discutere congiuntamente della prevista Fase 2, ponendo all’ordine del giorno dell’incontro del 21 Aprile questi importanti temi. Ma in quella sede non hanno trovato il tempo per farlo.
Si susseguono in queste ore le notizie sulle mail dei colleghi da parte dei Sindacati complici circa il Cronoprogramma di rientro del Gruppo Tim, rendendo evidente come si stia decidendo sulla nostra pelle senza alcun coinvolgimento di tutte le rappresentanze sindacali elette dai lavoratori ed in particolare ignorando le richieste degli RLS USB in carica.
Già nella settimana prima di Pasqua come delegati USB (RSU e RLS) abbiamo formalmente richiesto all’azienda di discutere congiuntamente della prevista Fase 2, ponendo all’ordine del giorno dell’incontro del 21 Aprile questi importanti temi. Ma in quella sede non hanno trovato il tempo per farlo.
Questa settimana abbiamo riaffermato di nuovo la nostra posizione, facendo riferimento all’ aggiornamento delle direttive nazionali ed al Protocollo INAIL e chiedendo urgentemente un incontro per confrontarci preventivamente sulle misure che l'azienda intende adottare e la costituzione urgente in Sparkle di un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del Protocollo di regolamentazione, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e degli RLS.
In generale, avendo sperimentato in modo efficace e produttivo la modalità di Lavoro Agile estesa, abbiamo proposto che questa possa essere adottata per tutto il personale finchè i luoghi di lavoro non saranno idonei a garantire il rischio zero di attivazione focolai. Ciò in ragione del fatto che i locali Open Space non hanno finestre apribili per l’immissione dell’aria e il sistema di areazione e ventilazione forzata costituisce un sicuro veicolo di diffusione del virus da eventuali positivi asintomatici. I numerosi casi di broncopolmonite registrati lo scorso anno ne sono un esempio e un monito. Inoltre abbiamo chiesto di conoscere al più presto:
- Quali misure saranno adottate per eliminare completamente il rischio di contagio in tutti gli spazi interni all’azienda per quel che attiene:
- Misure organizzative (orari di lavoro, trasferte, postazioni, sistema di areazione Open Space, ambienti comuni, mezzi sociali)
- Misure di prevenzione e protezione (igienizzazione, DPI, sorveglianza sanitaria e tutela lavoratori fragili )
- Misure specifiche per la prevenzione dell’attivazione di focolai epidemici (revisione impianti)
- Solo in seguito all’adozione delle misure sopra indicate, se esiste un piano di rientro dei lavoratori (sia interni che esterni) presso gli uffici Sparkle, abbiamo chiesto
- Se sarà possibile per il lavoratore scegliere se proseguire in “Modalità Agile continuata” oppure “alternata”
- In relazione al perdurare della chiusura delle Scuole, le iniziative che saranno prese per supportare i lavoratori con figli in età scolastica
- Quali azioni saranno previste nei riguardi dei lavoratori con patologie o per coloro che debbano assistere familiari a rischio
Sparkle ancora non si pronuncia … ma i Comunicati di Gruppo parlano per noi!
Riaprire la sede di Acilia senza aver messo in atto misure importanti di adeguamento degli impianti ci espone tutti a un elevato rischio contagio.
Tutti noi stiamo lavorando a pieno ritmo in smart working , facendo crescere i risultati dell’azienda.
A chi giova questa decisione? Alla sola “immagine” aziendale così da poter dire “anche noi RIPARTIAMO”? La verità diciamola tutta …NOI NON CI SIAMO MAI FERMATI! E pretendiamo, anche e soprattutto per l’impegno che abbiamo profuso nella Fase 1, che l’Azienda ascolti le istanze dei lavoratori e di chi li rappresenta sui temi della salute, condividendo le misure da attuare così come previsto nella Legge 81.08 e nei numerosi Protocolli emessi in questi giorni.
Tutto questo perché “WE CARE” innanzitutto la SALUTE dei lavoratori.
Nei fatti e non come SLOGAN!