TIM: COVID-19 Misure di prevenzione-protezione per i lavoratori

Siamo d’accordo tutti: lo scenario è inedito e ci vuole equilibrio tra psicosi e sottovalutazione. Il ruolo di un sindacato come USB è di tutelare salute, occupazione e salari per opporsi alle pulsioni individualiste del capitale.

Vogliamo ricordare che il Governo con i Decreti-legge 23 febbraio e 8 marzo 2020 ha fornito solo delle linee guida sul comportamento da tenere, delegando ai datori di lavoro le misure di prevenzione-protezione adeguate a garantire la tutela della salute dei lavoratori, sulla base della specifica valutazione dei rischi.

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Consci che lo scenario è in continua evoluzione, creando non poche difficoltà nella valutazione precisa del rischio di esposizione al contagio anche dal punto di vista gestionale e operativo, la nostra preoccupazione resta principalmente la tutela della salute dei lavoratori, che a vario livello operano in azienda, non solo per le figure professionali che possono accedere allo Smart Working.

Proprio per questo, sulla base anche delle più recenti disposizioni ministeriali e regionali, come USB chiediamo all’azienda se è stato effettuato prontamente l’aggiornamento della valutazione dei rischi (DVR), per rilevare, sulla base della specifica attività effettuata dai lavoratori, il livello di esposizione al rischio di contagio da coronavirus.

Ricordiamo inoltre che il datore di lavoro, ai sensi degli articoli 17-28-29-271 del Dlgs 81/08, se non è in grado di escludere l’esposizione al rischio del lavoratore, deve adottare, anche a livello precauzionale, il livello massimo di misure di prevenzione-protezione disponibili.

Contemplando l’attuale scenario non possiamo certamente lasciare il tutto ad una “generosa improvvisazione”, quindi, per garantire il livello massimo della tutela della salute dei lavoratori, chiediamo l'adozione delle misure di prevenzione-protezione descritte di seguito:

  • Misure di prevenzione-protezione per tutti lavoratori che operano, a vario livello, “a contatto con il pubblico" (tecnici on field, negozi sociali, etc), con la fornitura dei DPI (Mascherine e Guanti monouso), ricordando che per la protezione delle vie aeree dal rischio di contagio da virus, le stesse devono essere certificate ai sensi della norma EN 149 e con filtri di classe di protezione FFP2 e 3.
    • In particolare, per i tecnici on field: limitare allo stretto necessario le attività di routine, concentrandosi responsabilmente solo sugli interventi urgenti al fine di garantire la corretta gestione dell’emergenza (certi che non si trasferisca il lavoro di routine alle imprese più “flessibili”. Senza sicurezza, non si lavora!)
  • Misure di prevenzione-protezione "collettiva" di tipo organizzativo per i servizi Customer/DAC, come la presenza a settimane alterne del 50% della forza lavoro, in modo da diminuire le copresenze negli uffici e permesso retribuito per il personale che rimane a casa. Altro che 16 ore da utilizzare ad agosto!
  • Estensione della possibilità di usufruire del lavoro agile ai Venditori, addetti di segreteria e alle attività di Customer/DAC compatibili.

Auspichiamo inoltre che TIM faccia la sua parte nel garantire la continuità dell’attività lavorativa delle aziende con le quali ha rapporti di appalto, e che il Governo e le Regioni valutino gli impatti sull’intero sistema produttivo, in modo tale da tutelare tutti i lavoratori soggetti a sospensioni o interruzioni dell’attività lavorativa, con l’estensione degli ammortizzatori sociali anche al di fuori delle zone rosse.

Non basta affidarsi alla fortuna e al si salvi chi può.